venerdì 28 marzo 2014

Fantasia



Aah le Vhs...

Ricordo ancora quanto mi incuriosivano scaffali e cassetti pieni di videocassette, quando da piccina andavo a casa di altri bambini.
le occasioni per vedere i film della Disney erano il natale e quando, ospite di altre persone, solitamente con figli, ci attaccavano alla TV per preservare le loro case.

Non possedevo un videoregistratore, i miei genitori non sono mai stati molto "tecnologici" e non ne vedevano l'utilità, perché non giocare in giardino con ogni situazione atmosferica che fa così bene?!?!? 
è stato incredibile perciò, in una sera di dicembre buia e tempestosa del 1995 in cui guarda caso, nevicava, veder rientrare i miei dalle spese del sabato con una TV nokia schermo cinema e un videoregistratore che, da li in poi, sarebbe stato quotidianamente tormentato dalla sottoscritta.
Credo di non aver mai avuto una conoscenza cosi profonda di un elettrodomestico prima di allora in effetti!...
Ebbene si, da quell' anno è cominciata la mia adorata collezione di videocassette della Disney, ogni mese, paghetta permettendo, acquistavo una VHS di un classico e la guardavo fino allo sfinimento.
Ricordo ancora quale fu la prima ... che arrivò proprio in quella sera innevata ... 

FANTASIA


Fantasia non passerà mai di moda per il semplice fatto che 
rappresenta un volo in una dimensione aldilà del tempo.
In questa nuova dimensione, qualunque essa sia,  niente
sente il tempo che passa, niente diventa obsoleto...
e nessuno invecchia.
Walt Disney





Il capolavoro di Walt Disney, il quarto classico, nasce quasi per caso.
Correva l'anno 1938 e alla Disney stavano ultimando una sinfonia allegra (silly simphony) particolarmente impegnativa dal punto di vista economico, (4 volte più costosa) e di durata (il doppio di una normale), cioè "l'apprendista stregone": Topolino (alla ricerca della ribalta in un momento di calo si popolarità) decide di animare un manico di scopa per svolgere il suo noioso lavoro di assistente. Walt allora, rendendosi conto che i costi di produzione erano enormemente lievitati, convinse Roy, suo fratello e socio, a ad inserirla all'interno di un film, di realizzare perciò una sorta di silly Simphony finale, visto che dopo il 1939 non ne furono più prodotte e di inserire come accompagnamento le più grandi melodie della musica classica.

Topolino in "l'apprendista stregone"


Una sera Walt si trovava a cena al Chasen's southern Pit di Beverly Hills, dove per caso incontrò Leopold Stokowski, direttore dell'orchestra di Philadelphia e già noto nell'ambiente del cinema e gli parlò dell'apprendista stregone e dell'intenzione di utilizzare l'omonimo poema sinfonico di Paul Dukas come accompagnamento musicale.
Chiese perciò a Stokowski di dirigere l'orchestra, ed il maestro, a sua volta fan del geniale Walt, accetto con piacere.
Da quella cena, e dagli incontri che ne seguirono nacquero le idee per l'intero lungometraggio.
Stokowski fu tra l'altro la persona a cui dobbiamo il titolo "Fantasia"  prima il classico era noto tra gli addetti ai lavori come "il film concerto".
Decisero per la realizzazione di otto diverse sequenze di "musica da guardare e immagini da ascoltare".



Sinfonia n.6 pastorale di Ludwig Van Beethoven.

i FANTASIA'S FACTS:


  • Fu il primo film ad essere riprodotto in stereo e il primo film Disney ad arrivare in italia dopo la fine della seconda guerra mondiale: il 12 aprile del 1946
  • Per riprodurre in sala il suono dell'orchestra venne progettato il "Fantasound" un precursore dell'attuale dolby sorround. Distribuito in 14 sale il sistema prevedeva la trasmissione della musica in multi traccia, Fantasia fu il primo film ad introdurre questa pionieristica novità.
  • Grande escluso fu a mio avviso "Claire de lune", il brano di Debussy venne eliminato per rendere il lungometraggio più breve; nel 2000 è stato finalmente inserito come contenuto speciale nella prima versione in DVD di Fantasia. (si può comunque trovare su Youtube e ve ne consiglio la visione).
  • Per la realizzazione vennero impegnati un centinaio di artisti per circa tre anni, tra cui l'italiano Ugo D'Orsi, uno dei capo animatori dello schiaccianoci e di alcune delle meravigliose animazioni che vediamo nell'apprendista stregone e nella sagra della primavera.
  • solo due donne erano presenti all'interno di questo squadrone: Silvia Moberly Holland e Bianca Majolie, diedero il loro significativo apporto nel reparto sceneggiatura.  
  • Les Clark animò le fatine della rugiada nella "Danza della fata confetto" di Tchaikovsky; gli tornerà utile negli anni 50, quando animerà la fatina per eccellenza, Trilly, nella intro del programma televisivo "Disneyland". è inoltre uno dei "leggendari 9 vecchi".
  • Strawinskij fu l'unico compositore scelto, al tempo ancora in vita. egli ricevette un biglietto scritto da Walt che diceva: "Le offro 5000 dollari per usare la sua musica; se però, dovesse rifiutare, la userò lo stesso". Strawinskij accettò, ma se ne pentì quando, oltre ai commenti negativi della critica, vide che la sua "sagra della primavera" aveva accompagnato la creazione del pianeta terra fino alla scomparsa dei dinosauri.
  • Lo scultore Wah Ming Chang, collaborò alla realizzazione della sagra della primavera, divenne poi capo designer della (mitica) serie televisiva Star Trek; a lui si devono oggetti come il leggendario "Phaser" il Tricorder e la prima nave Romulana.
  • Come protagonisti della danza cinese vennero scelti dei funghi quando un animatore osservando delle foto in natura vide in loro un aspetto "orientale", da ciò nacque l'idea.
  • Il piccolo funghetto fuori ritmo è stato soprannominato dai disegnatori Hop-Low. 
  • Negli anni 60 Walt Disney operò una sorta di censura sul suo capolavoro, fece eliminare dalla pastorale il personaggio di Sunflower (girasole), una centaura nera che aveva il ruolo di serva delle altre centaure, questo stereotipo presente purtroppo, negli anni 40, non era ovviamente più accettabile e Sunflower rimane solo come immagine, nei libri che parlano della storia di questo spettacolare film.

Minerva lancia le stelle sul cielo della Pastorale di Beethoven


Fantasia non ha ripagato subito gli sforzi atti a crearlo, ne in termini economici ne di critica.
C'è da dire che quando uscì, il 13 novembre del 1940, i cinematografi non erano attrezzati per riprodurre della musica classica eseguita da un orchestra e la Rko Radio Pictures, la società che al tempo distribuiva i film della Walt Disney Productions, si rifiutò di attrezzare tutte le sale con il rivoluzionario "Fantasound" creato dalla Disney, che prevedeva l'utilizzo di un minimo di 30 fino ad un massimo di 80 casse, posizionate dietro lo schermo e attorno al soffitto della sala e Walt dovette quindi distribuire il film da solo. 
Si rivolse quindi a Irvin Ludwig per organizzare una sorta di mostra itinerante che avrebbe toccato le principali città americane per mostrare il prodigio di questo lungometraggio, ma, non fu sufficiente, il Fantasound venne alla fine accantonato, in quanto troppo costoso.
Insomma, per l'ennesima volta la Disney era troppo avanti e non trovava finanziatori in grado di credere in quello che sarebbe stato il futuro non solo dell'animazione ma di tutta l'industria cinematografica.    
Dovettero passare ben vent'anni, e una guerra mondiale, per far capire alle persone la bellezza di questo esperimento ed ora Fantasia è al ventiduesimo posto nella lista dei film con il migliore incasso di sempre

Una meravigliosa fatina d'inverno animata da Les Clark
Fantasia non è un film, è qualche cosa di più, o lo si odia o lo si adora .... o si apprezza solo l'apprendista stregone, comunque sia è un capolavoro, tutt'ora unico nel suo genere.
L'altra sera, mentre lo riguardavo per la sessantesima volta, mi sono soffermata sulla scena della formazione dell'universo nel capitolo dedicato alla sagra della primavera di Strawinskij, contemplando la perfezione di quella scena: come la telecamera si avvicina alla macchia di stelle e cambia prospettiva, l'avanguardia assoluta degli effetti speciali che i tecnici hanno dovuto creare e l'impegno maniacale che tutto lo staff ha messo nel realizzare questo lungometraggio. Stiamo parlando della fine degli anni '30 ed i progressi che sono stati fatti per arrivare a questo risultato sono avvenuti in poco più di un decennio; 12 anni prima Topolino in banco e nero fischiettava per la prima volta, nella stessa sala in cui venne proiettato fantasia alla sua prima ufficiale, un passaggio di testimone che ha segnato per sempre la storia dell'animazione.  

Una cattedrale di alberi nell'Ave Maria di Schubert




Ed io ringraziando per l'attenzione auguro a tutti un meraviglioso Week end! Antolooks



martedì 18 marzo 2014

Pixar: gli incredibili 2 e altri sequel



La notizia è fresca fresca di oggi: la Pixar sta lavorando al sequel degli Incredibili.





Il secondo film sulla "normale famiglia di super eroi" uscirà nel 2015 e sembra proprio che vedrà tornare alla regia il talentusoso Brad Bird (gli Incredibili, Ratatouille,) che ne sta già scrivendo il sequel, mentre è impegnato sul set del film "Tomorrowland", altro film della Disney, in uscita l'anno prossimo ma girato in live action e con protagonista George Clooney.

Bob Iger, presidente della Walt Disney Company, ha annunciato inoltre i sequel di Cars, che arriverà così al terzo capitolo,  e del meraviglioso "Alla ricerca di Nemo" che si intitolerà "Finding Dory".
Questi titoli si vanno ad aggiungere all' epilogo  di Planes, il film sul piccolo aereo agricolo Dusty che pensato inizialmente come una storia "direct to video" ha poi ottenuto ottimi risultati nella proiezione sul grande schermo.
Il film dovrebbe intitolarsi "Planes: fire and rescue", il trailer è già on line dal 30 ottobre del 2013.


Insomma nessuna nuova storia per la società che ha rivoluzionato il modo di fare film d'animazione. 
Ma come risponderà la Pixar alle accuse di essere stata oramai bissata dalla Disney che con la stessa tecnica computerizzata riesce a creare storie, a detta di molti, migliori e sempre diverse?

semplice ... con un sequel!

Intanto io vado a recuperare il dvd degli Incredibili, che con tutto questo parlarne mi è venuta nostalgia, e a voi auguro una piacevole serata. 


Antolooks

martedì 11 marzo 2014

Una luce è sempre accesa a Disneyland



credits: davidwallace.com


Se mai nella vita mi capitasse di dover scegliere tra un biglietto per Disneyland (California) e uno per Disneyworld, sceglierei senz'altro la prima meta.

Nonostante Disneyland sia più piccola di Disneyworld che invece si trova a Orlando, nella zona dei parchi a tema più belli del mondo, e sia continuamente in evoluzione, ricca di novità ed attrazioni, non scatena la mia curiosità come Disneyland.
Perchè Walt l'ha proprio vissuta: organizzava delle feste, ci ha persino festeggiato il 30esimo anniversaro di matrimonio con la moglie Lilly nel locale chiamato "Golden Horseshoe saloon"qualche giorno prima dell'apertura ufficiale del parco.

Walt segui personalmente i lavori di realizzazione di Disneyland: al mattino si recava agli studios mentre nel pomeriggio guidava fino ad Anaheim, dove degli aranceti avevano ceduto il posto al suo sogno più ambizioso: un luogo dove i genitori potessero portare i propri figli nei fine settimana, ma dove potessero divertirsi anche loro.

Quando perciò nel lontano 17 luglio del 1955 Disneyland aprì i suoi magici cancelli per la prima volta e lui vide la folla entrare, le mani intrecciate dietro alla schiena, un sorriso enorme, da un orecchio all'altro e una lacrima di commozione che gli rigava il viso, la osservò da una finestra molto speciale

credits: Disney

Trasferirsi a Disneyland nei week end, era per Walt una piacevole abitudine, tanto da aver fatto progettare appositamente un piccolo appartamento, proprio all'interno del parco. Un piccolo regno per il Re di Disneyland.
Questo appartamentino si trovava sopra alla stazione dei pompieri, affacciata sulla Main street, e permetteva a tutta la famiglia Disney di osservare dall'alto ciò che accadeva nel parco.
Venne definito da Diane Miller Disney, primogenita di Walt, come un "microcosmo vittoriano" da quanto fosse caratterizzante negli arredi quel periodo storico così apprezzato da Walt e consorte.
L'appartamento, i cui colori predominanti erano il bianco ed il rosso rubino, venne arredato dallo scenografo pluripremiato Emile Kuri, che non tralasciò di inserire tra le suppellettili da lui scelte anche le miniature di artigianato che Walt amava scovare nei mercatini durante i suoi viaggi in giro per il mondo ...
l'appartamento era inoltre dotato di una terrazza dove la famiglia si riuniva regolarmente e da cui si poteva godere della vista dei personaggi Disney durante le parate.

Credits: Disney
Un momento di relax in compagnia della famiglia credits: Disney

Quando Walt era a Disneyland la mattina si alzava molto presto.
Andava a fare colazione sempre nello stesso locale, la "Jemima's pancakes house" (l'attuale River Belle Terrace a Frontierland) e poi cominciava una passeggiata in cui si intratteneva con i dipendenti intenti ad innaffiare le aiuole, curare i fiori o terminare le pulizie, per dare al parco la sua perpetua aura di perfezione.
Mi piace pensare a questo contatto con i dipendenti: i titolari di un tempo erano proprio così, le loro aziende erano estensioni fisiche di loro stessi, quasi dei figli, e lo zio Walt su questo non faceva eccezione, vegliava sulla sua creatura, come aveva fatto con le sue bambine da piccole quando raccontava loro le storie che poi avrebbe trasferito sulla pellicola dando gioia ai bimbi (e agli adulti) di mezzo mondo.
Si accontentava poi di pranzi semplici, a base di chili o di toast al formaggio, che adorava.
L'appartamento, quando la notte calava sul Disneyland, diventava un accampamento: i divani diventavano letti e da sotto i letti spuntavano i lettini per i nipotini, Walt era orgoglioso di essere nonno e spesso chiedeva alle sue figlie di portare i bambini al parco per partecipare alle parate assieme a loro.

Credit: Disney

Da quando Walt venne a mancare il 15 dicembre del 1966, l'appartamento non fu più usato dalla famiglia Disney, alcuni oggetti e suppellettili  presenti all'interno vennero portati via da Lilian, perchè di sua proprietà e nessuno ci tornò più per passare il tempo, tanto era indelebile il ricordo che Walt ci aveva lasciato; Era più rappresentativo di lui quel piccolo posto della villa con piscina  in cui i coniugi Disney vivevano a Los Angeles.

Anche se sono passati molti anni, per rispetto a Walt Disney, tutto è rimasto identico a come lui l'aveva lasciato.
L'appartamento è attualmente visitabile, come accade da qualche anno con un costoso tour, chiamato "Walk in Walt's Disneyland Footsteps" un percorso guidato di 3 ore, in cui è prevista una visita della splendida casetta.
Ucciderei per farlo questo tour, e un giorno lo farò!!!  (immaginatemi con due cascate di lacrime sotto agli occhi tipo manga giapponese).

Non sono permesse foto ai visitatori degli interni, ci sono solo queste ufficiali, rilasciate dalla Disney, ho scovato però un video su youtube di una visita, e ho notato con gioia la reverenza con cui le persone sono entrate nell'appartamento e la commozione nel sentire la loro guida raccontare i momenti significativi che Walt Disney ha passato in quelle stanze e nel parco da lui creato.

Quando Walt Disney era presente nell'appartamento, una luce alla finestra era sempre accesa, come a far capire a chi passava sotto a quella finestra, che il Re era a Disneyland, bè l'usanza e' rimasta, una luce e' sempre accesa alla finestra sopra alla stazione dei pompieri e non viene spenta mai, solo sostituita a volte da una luminosa decorazione natalizia, simbolo che Walt è ancora là e la sua luce su Disneyland, come una benedizione, è sempre presente.

Youtube


Una felice giornata a voi 

Antolooks


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lunedì 3 marzo 2014

Martedì grasso e il ranocchio

Buon martedì grasso!
Avete gozzovigliato a dovere con frittelle e affini in barba alla dieta? Io decisamente si, tanto per la prova costume dicono ci sia tempo, dicono ... 

Mi piace il carnevale, anche se lo vivo in maniera un pò passiva: non mi maschero dalla quinta elementare e non salgo su un carro dalla terza media, però trovo comunque abbia un suo grande fascino anche solo contemplarlo.
Il martedì grasso poi, come ultimo giorno di festa è da sempre molto celebrativo. I carri che monopolizzano il centro della città, i bambini mascherati. Pensate che nell'azienda dove lavoro chiudiamo i battenti per mezza giornata, una tradizione tramandata da diverse generazioni che è anche un avvenimento, perché non chiudiamo praticamente mai.

Insomma questo giorno non può che ricordarmi un film!                          

La principessa e il ranocchio


Questo lungometraggio vanta diversi primati e curiosità: è l'ultimo della Disney realizzato con la "tecnica tradizionale", ma anche il primo che ha come protagonista assoluta una ragazza afroamericana. Durante la conferenza stampa di presentazione sono nate delle polemiche e la Disney è stata accusata di razzismo (per via delle umili origini di Tiana). È stata allora chiamata come consulente Oprah Winfrey, che è poi diventata anche doppiatrice della madre della protagonista. Inoltre, segna il ritorno della Disney ai film di tipo musicale, (avete presente Frozen?) ed è stato il primo film in tecnica tradizionale a non uscire in formato VHS.


Dopo "mucche alla riscossa" del lontano 2004, venne anche quello presentato come ultimo film animato in 2D, esce nelle sale nel 2009 questa bellissima storia che ha come registi due nomi noti alla Disney:  Ron Clements, che ha diretto La sirenetta e Aladdin e John Musker, sua la regia di film come Basil l'investigatopo e il Pianeta del tesoro, ma anche co-regista dei sopracitati Aladdin e La sirenetta.

Il 49 classico Disney e' ambientato in una movimentata New Orleans del 1926, tra le note della musica jazz e il buon cibo e narra la storia di Tiana, una bellissima diciannovenne che ha un solo grande obiettivo: aprire il ristorante dei suoi sogni, desiderio ereditato dall'amato padre prematuramente scomparso  in guerra. 
La vedremo lavorare duramente come cameriera, per racimolare il denaro sufficiente ad acquistare un vecchio, ma caratteristico, zuccherificio dismesso che ospiterà il suo futuro ristorante.
Tiana non sa putroppo, che a tramare seppur indirettamente contro i suoi piani c'è il temibile Facilier, uno stregone woodoo che vive di espedienti e il cui unico scopo nella vita è impossessarsi di tutta New Orleans, anime comprese, per ripagare un debito con gli spiriti dell'aldilà . 
Verrà facilitato nel suo tentativo da Lawrence, rancoroso valletto di corte che accompagna in visita alla città il principe Naveen di Maldonia, un giovane nobile così dedito all'ozio e al divertimento da essere stato prematuramente diseredato dai genitori.
Cadranno entrambi nella trappola dello stregone che tramuterà il bel principe in un ranocchio e il vecchio valletto nel bel principe, con l'obiettivo di sposare il prima possibile la figlia del Sig. La bouff, un ricco magnate nonchè sindaco della città, per poi eliminarlo e sottrargli le sue ricchezze.
Per far mantenere il nuovo aspetto a Lawrence però, il ciondolo woodoo di Facilier deve sempre essere irrorato con il sangue del principe, che però, alla prima occasione maldestramente offertagli da Lawrence stesso, guadagnerà la libertà alla ricerca dell'unica via di salvezza per riprendere le proprie fattezze: il bacio di una principessa.


Destino vuole che proprio quella sera il buon Le Bouff, appena eletto per il quinto anno di fila Re del carnevale, e liberamente costretto dalla "romantica" figlia Charlotte, una simpatica e tenace cacciatrice di principi, organizzi una sontuosa festa in maschera in onore di Naveen e al ricevimento sia presente Tiana, che, come amica di Charlotte ma specialmente come provetta pasticcera, è intenta a dispensare i suoi squisiti bignè agli invitati.
Dopo la brutta notizia comunicatale proprio sul posto dagli agenti immobiliari che, dopo aver ricevuto un offerta più vantaggiosa, non vogliono più venderle lo zuccherificio, viene consolata proprio dall'amica Charlotte, che le farà indossare uno dei suoi principeschi vestiti da sera e una luminosa tiara che confonderanno lo sprovveduto Naveen, che vedrà in lei la principessa da cui ottenere un bacio in cambio della salvezza.


Non sarà però così facile convincere Tiana, decisamente disgustata all'idea di dover dispensare un bacio al viscido anfibio, ma dopo la promessa da parte del verdognolo principe di aiutarla nella realizzazione del suo desiderio lei, pur riluttante, si convincerà e... durante un esilarante misunderstanding tra i due comincerà l'avventura: si perchè a differenza della fiaba originale dei fratelli Grimm, Tiana non è una vera principessa e baciando il ranocchio non lo farà ritornare principe, ma diventerà una verde raganella anche lei.
Fuggendo, non senza lasciare tracce dalla festa, andranno incontro ad una divertente storia per ritornare umani, tra fughe rocambolesche da spiriti cacciatori di anime, e umani cacciatori di rane, tra incontri bizzarri con animali di palude dediti al jazz e una lucciola sognatrice innamorata di una stella, fino alla ricerca di Mamma Odie, una strega Woodoo che gli svelera come ritornare umani, cioè Naveen dovrà baciare l'unica pseudo principessa disponibile, Charlotte, che essendo figlia del re del carnevale è una principessa, ma solo fino alla mezzanotte di martedì grasso...

Durante tutto questo viaggio, per fortuna a buon fine, nasce l'amore tra i due protagonisti, ma anche una grande consapevolezza per Tiana, che seppure sia una ragazza volenterosa e con i piedi piantati per terra si è fino ad allora privata di una cosa molto importante nella vita: viverla.
Si perchè non si vive di soli obiettivi: è importante riuscire a godere del viaggio che ci porta alla meta che tanto vogliamo raggiungere. 
Allora ecco che Tiana comprende che anche se il padre non ha mai raggiunto il suo sogno di aprire un ristorante, ha comunque avuto una vita piena d'amore grazie a lei e sua madre, e questa è la vera ricchezza.  


Mi piace pensare che John Lasseter, che è stato colui che messo alla guida dell'appena nata Pixar, da Steve Jobs, ha effettuato il primo disegno in grafica computerizzata nel lontano 1986, abbia poi voluto, una volta arrivato alla presidenza della Disney, produrre un film della vecchia scuola, ambientato in quella che ha dichiarato essere la sua città preferita al mondo: New Orleans. la ritengo una cosa rassicurante e anche se questo film non ha ottenuto un successo in linea con Toy story o l'attuale Frozen mi fa comunque sperare che ogni tanto si possa tornare a questo tipo di animazione.

Buona giornata e alla prossima ... 

Antolooks