sabato 28 giugno 2014

12 fiabe in cerca d'autore: Peter Pan


la seconda stella a destra è anche la canzone di apertura
del film

Non Esiste un luogo più evocativo dell'isola che non c'è, basta
sentirne “l'indirizzo” perché un brividino scorra lungo il collo: Seconda stella a destra e poi
dritto fino al mattino... in quel luogo incantato nascono le stagioni e vivono le fate come
la nostra trilly, esse comandano le stagioni e fanno fiorire la primavera, o ricoprono di cristalli il manto dell'inverno.



Peter Pan era una delle storie preferite di Walt Disney, pensate che lo interpretò  in una rappresentazione scolastica quando era piccolo.
La storia del bambino volante sarebbe dovuta diventare il secondo classico in uscita dopo Biancaneve, ma per questioni legate alla difficoltà di ottenere i diritti sull’opera, donati da James Matthew Barrie, in eredità  al Great Ormond Street  Hospital di Londra, solo nel 1939, cioè quattro anni dopo l'idea, la Disney Productions ne entrò finalmente in possesso e iniziò a studiarne la storia. 
Dovettero però accantonare l'idea, perchè un personaggio in grado di volare era ancora troppo difficile da realizzare, la guerra poi ci mise del suo e bloccò la fabbrica dei sogni in questo ambizioso progetto  in quanto il giorno dopo l'attacco da parte del Giappone a Pearl Harbor, gli Stati Uniti entrarono in guerra ed entrarono anche alla Disne,y che divenne una azienda produttrice di filmati di propaganda per il governo; non c'era quindi più lo spazio per le sfarzose produzioni da 4 milioni di dollari e le uniche produzioni per tentare di tenersi in piedi erano quelle collettive.



Chi avrebbe mai potuto portare dal libro, o meglio, dal teatro allo schermo il bambino che non voleva crescere?
Walt adorava i bambini e credeva fossero essenziali per la società, sosteneva fermamente che gli adulti dovessero continuare a nutrire il bambino che vive in loro.
DALLA CARTA ALLA PELLICOLA

I personaggi creati da J.M Barrie nacquero dapprima come rappresentazione teatrale, visto poi l'enorme successo venne pubblicato il primo libro: Peter Pan, Gli sceneggiatori della Disney non dovettero faticare nel definire i personaggi, già ben caratterizzati da Barrie.

Wendy John & Michael mentre sperimentano che l'allegria
fa volare, You can fly è la canzone più famosa del film

La versione Disney quindi è abbastanza fedele all’ originale, ma con qualche variazione: Per esempio rende il ns. Capitan Uncino un pochino più vanesio e bisognoso di attenzioni, che gli vengono date dalla sua “spalla” che è il Sig. Spugna.
Ho virgolettato la parola spalla perché non si è mai ritenuto il personaggio di Spugna una semplice spalla, cioè un personaggio talvolta solo abbozzato che serve nei film come nell’ animazione a rendere i dialoghi più fluidi e appoggiare le azioni del protagonista della scena; Spugna è un personaggio completo fatto e finito, durante il film lo si sente fare battute e vivere situazioni esilaranti in prima persona ed è talvolta la coscienza di Capitan Uncino.
Che dire di quest' ultimo? Il pomposo capitano dai baffi impomatati e i capelli cotonati…

La Disney ha rispettato la consuetudine tipicamente teatrale che vuole che l’attore che recita nei panni di Capitan Uncino, sia lo stesso interprete del Sig. Agenore Darling, in questo caso l’attore comico Hans Conried, famoso negli Usa per aver dato voce a molti tra i più importanti cattivi.

All’inizio Frank Thomas (altro Nine old men) trovò molta difficoltà nell’animarlo, sembrava non riuscire a coglierne l’essenza, riuscì poi a creare uno dei migliori cattivi della storia della Disney, Uncino non è crudele come può esserlo Malefica, certo vuole uccidere Peter, ma la sua rabbia e i suoi modi sembrano quelli di un bambino a cui viene rubato il giocattolo preferito. ha fatto pace con il suo moncherino, che ama “vestire” in maniera diversa rispetto alle occasioni, ma non ha mai perdonato Peter, che ha involontariamente causato l’incidente con il coccodrillo che da quando ha assaggiato Uncino lo insegue per tutti i mari. Nel vederli combattere assieme vediamo che Peter Pan difende i suoi bimbi sperduti e l’isola che non c’è da vero gentiluomo e capitan uncino, che tra i due dovrebbe essere l’adulto, reagire invece come un bimbo capriccioso



Il 14° classico Peter Pan, ha una magia unica e particolare proprio perché lancia un messaggio che arriva al cuore e, oltre a far commuovere ed emozionare gli spettatori, ha contribuito a caratterizzare la fabbrica dei sogni di Burbank così come la conosciamo oggi.
Se pensate alla Disney infatti, vi verrà in mente il Jingle di apertura delle loro produzioni cinematografiche, che fino a qualche tempo fa erano i primi accordi della meravigliosa “when you wish upon a star” cantata dal grillo parlante per il film “Pinocchio” e, ad incorniciare il magico castello, la polvere di fata di Tinkerbell, che può spartirsi con Mickey Mouse il ruolo di mascotte Disney, vista l’ assidua presenza della fatina nei parchi a tema e nel merchandise in generale.

UNA FATINA CON DEL CARATTERE

Trilli in uno sketch di Marc Davis


E’ proprio qui che trilli fa la sua prima apparizione: la fata nata dal primo sorriso di un bambino venne creata da uno dei “Nove vecchi”, Marc Davis, (il grande Marc Davis), che le diede dei tratti delicati e delle movenze da vera pin up, ispirandosi alla modella Margaret Kerry.Lo scampanellio invece, perché vi ricordo che così viene percepita da noi umani una fata, venne riprodotto dal responsabile degli effetti sonori Jim McDonald, in una maniera davvero originale: preoccupato perché nessuna campanella ne attrezzo in uso sembravano andare bene per dare la giusta “voce” alla piccola fata, trovò casualmente in un parcheggio dei pezzetti di alluminio che legati a dei fili di varie lunghezze riuscirono a riprodurre il suono giusto.



PETER PAN'S FLIGHT

Questa "dark ride" venne creata per far immedesimare gli ospiti in Peter Pan sorvolando i cieli di Londra in una minuscola Jolly Roger fino all'isola che non c'è, il pubblico però non apprezzò il fatto che il loro beniamino non apparisse all'interno della corsa.
Peter venne aggiunto nel 1983 come animatronic assieme ad altri personaggi tra cui Wendy e Capitan Uncino.
Peter Pan's flight è ancora oggi una delle attrazioni più amate e frequentate ed è presente in tutti i parchi Disney-

ecco le foto da me scattate dell'esterno dell'attrazione a Disneyland Paris.


























Peter pan ebbe il merito di far ritornare in maniera puntuale e ordinata i film della Disney nei cinema italiani.Purtroppo per colpa della seconda guerra mondiale i titoli dei classici non arrivavano più nell'ordine di produzione ma in un ordine più casuale e quel che è peggio a notevole distanza di anni dalla produzione. 

Come potrete senz'altro immaginare questa bella storia ottenne grandi consensi al botteghino e a distanza di anni Walt raccontò che dopo l'uscita del film nelle sale si trovava a Londra  un pomeriggio e passeggiando dietro a due donne si ritrovò ad ascoltare il loro dialogo mentre una diceva all' altra: "ehi l'hai visto?"  indicando il cinema che esponeva la locandina di "Peter Pan", e l'altra: "no, ho sentito dire che è terribilmente americano" e l'amica rispose: "si, ma quando poi lo vedi non ha molta importanza"
Walt sorrise tra se e penso: "Bè è il migliore complimento che potrei ricevere"





Ho colto l'occasione di scrivere di Peter Pan perchè questo post partecipa al contest di Bogomilla Hopp: 12 fiabe in cerca d'autore e qui sotto ci sono i nomi e i blog delle bravissime bloggers che come me hanno deciso di sbirciare l'isola che non c'è


Non vedo l'ora di scoprire le loro creazioni e nel frattempo, vi auguro un meraviglioso e rilassante week end


Antolooks





















lunedì 2 giugno 2014

E finalmente ... Maleficent!




Una delle cose che amo di più della Disney è la sua storia ed il modo in cui nonostante il passare degli anni viene valorizzata:
Maleficent è un film che affonda le radici nella storia originale del sedicesimo classico Disney del '59 "La bella addormentata" ma lo stravolge, riscrivendolo dalla prospettiva della strega cattiva per rispondere ad una tacita domanda che anche gli animatori si fecero proprio in quegli anni: Perché Malefica scaglia una maledizione così terribile sulla principessina Aurora?
è solo cattiveria fine a se stessa la sua? evidentemente no! follia?! nemmeno, se avevo una certezza guardando Malefica anche quando ero piccola era che non fosse pazza, non come poteva esserlo la regina di cuori che voleva decapitare Alice, sembrava solo gratuitamente cattiva.

ok ... ho scelto una foto in cui la regina di cuori non è venuta bene ...


Tutto ha inizio quattro anni fa, nel 2010 si cominciano a sentire le prime voci sull'intenzione della Disney di produrre un film sulla bella addormentata nel bosco; l'idea sembra attrarre Tim Burton che però non porta avanti l'idea e dopo aver selezionato vari candidati, tra cui David Yates e Guillermo Del Toro viene scelto Robert Stromberg, scenografo, qui al suo debutto come regista.
La Disney per realizzare la scenggiatura del live action che risponde ai nostri perché si è rivolta come spesso è accaduto in passato a Linda Woolverton, ottima sceneggiatrice molto famosa nelle file della Disney che nel '91 ha scritto la sceneggiatura nientemeno che del classico, La bella e la bestia e di recente anche la storia in live action di un altro classico, Alice in Wonderland, a cui verrà aggiunto un secondo capitolo (Through the looking glass), la cui uscita è prevista nel 2016.

Angelina Jolie è stata scelta per il ruolo del personaggio più cattivo mai creato dalla Disney.
Bellissima e talentuosa la donna più potente di Hollywood dichiara che fin da piccola ha sempre adorato Malefica, che, sebbene la intimorisse, ne era talmente affascinata da essere il suo personaggio preferito di sempre. Un ottimo lavoro quello da lei fatto sulla caratterizzazione del personaggio, così credibile da spaventare le bambine candidate ad interpretare Aurora da piccola; Angelina ha così fatto debuttare sul set la sua piccola Vivienne Marcheline, 5 anni, unica creatura che non sembrava spaventarsi alla vista delle corna appuntite e degli zigomi spigolosi indossati dalla sua mamma sul set.


Elle Fanning, sorella minore di Dakota è la giovanissima attrice già interprete della pellicola Super8 (guardatelo se non l'avete ancora fatto) a cui è stata data la parte della principessa Aurora da adolescente.

Elle Fanning sul set del Film

nel giugno del 2012 è stato installato il set a Londra, nel più grande teatro di posa d'Europa: i Pinewood Studios, celebri in tutto il  mondo per aver dato vita ad alcune delle produzioni che hanno fatto la storia del cinema (vedi anche 007 e la saga di Harry Potter).
Per realizzare i set si è attinto a piene mani dai disegni creati nei lontani anni 50 da Eywind Earle, artista a tutto tondo, unitosi alla Disney nel 1951 e a cui nel 1953 vennero affidati i fondali e lo stile generale per la Bella addormentata nel bosco.
Guardando il film potete notare che il castello e parte della foresta sono delle fedeli riproduzioni dei disegni originali di Earle ovviamente gli effetti speciali sono sensazionali e questo si evince già dal trailer del film


Un concept della foresta
Per far capire che la storia si svolge sul versante cattivo è stato ripreso il tema principale e più famoso de La bella addormentata, ossia "Once Upon a dream", qui riproposta in una versione più lenta quasi dark ed ipnotica interpretata da Lana Del Rey, un accostamento particolare quello con Lana, che incredibilmente funziona e anche molto bene! donando a questa canzone un nuovo significato acustico.



Spero di avervi dato qualche motivo in più per vedere questo film, io al solito tornerò in sala a vederlo almeno un altra volta!


Antolooks


  






sabato 24 maggio 2014

12 fiabe in cerca d'autore: Il classico dei classici Biancaneve e i sette nani




La storia comincia con un bambino, un bambino appassionato di natura, di disegni e animali.
Per lui i fiori potevano parlare e avere occhi e bocca, come gli animali, che ritraeva antropomorfi.
Questo bambino pieno di fantasia e immaginazione era costretto a scontrarsi con la dura realtà del 1910. Ai tempi lui ed il fratello maggiore erano costretti a lavorare: levatacce prima dell'alba per consegnare i quotidiani del mattino, poi la scuola e nel pomeriggio via a distribuire l'edizione serale del Kansas City Star
a volte il piccolo crollava addormentato in strada, sprofondato nella gelida neve dell' Arkansas tale era la stanchezza.
passarono gli anni e un giorno, tra tanto lavoro, il ragazzino ormai adolescente riuscì a sgattaiolare in un cinematografo di Kansas city; ai tempi i film erano in bianco e nero e non c'era il sonoro.
Seduto su quella poltroncina di legno il piccolo vide il primo film della sua vita: Biancaneve, con la bella Marguerite Clark ad interpretare la principessa muta... rimase incantato dal film, così affascinato dalla storia da non accorgersi che il tempo passava.
Ci penso il padre a ricordarglielo, strattonandolo con forza verso l'uscita della sala: aveva perso tempo in un cinematografo ed il burro che doveva consegnare era andato a male!!!
Il padre dette al ragazzo un sonoro schiaffo in mezzo alla strada.
Quell' Elias Disney muoveva troppo spesso le mani...

LA FOLLIA DISNEY

Nel 1934 la Walt Disney productions produceva a pieno ritmo cortometraggi di Mickey Mouse e le leggendarie Silly symphony.
In quest'anno nasceva anche Paperino.
Reduci dall'applicazione del Technicolor nel corto Fiori e alberi (1932) e dal successo de I tre porcellini (1933), così apprezzato dagli U.s.a da dare al New Deal, il piano economico del presidente Roosevelt, una sferzata di ottimismo con la canzone "chi ha paura del lupo cattivo", sembrava venuto il momento di introdurre qualche altra novità.


Quando perciò Walt annunciò di voler lavorare ad un lungometraggio, un intero film fatto di disegni animati tratto dalla favola dei fratelli Grimm, i suoi collaboratori ne furono davvero entusiasti!
Fino ad allora esistevano solo i cortometraggi animati e venivano proiettati al cinema prima o dopo i film "live action" cioè con attori veri, si trattava di una vera rivoluzione, un cosa mai realizzata prima!
Gli addetti ai lavori ad Hollywood pensarono che Walt Disney fosse impazzito, un film intero dedicato ai cartoni animati!?! vedevano già la Disney Productions in bancarotta.
Ad Hollywood si Cominciò a chiamare il progetto  "LA FOLLIA DISNEY", persino la moglie Lillian ed il fratello Roy tentarono di farlo desistere, anche perché gli investitori dimostrarono da subito poco entusiasmo verso questa idea e per seguire il suo ambizioso progetto Walt fu costretto a porre un ipoteca sulla sua casa.

Venne in aiuto della Disney il socio fondatore della Bank of America, l'italo americano Amadeo Giannini, Un banchiere ed un uomo unico nel suo genere, che fu di aiuto a molti grandi del cinema di inizio secolo tra cui Charlie Chaplin e Walt Disney, di cui divenne anche amico.

finalmente si Poté partire e nelle prime riunioni di produzione si pensò di creare una storia piena di gag, Walt le pagava 5 dollari l'una a chiunque ne proponesse.
Negli archivi Disney (i leggendari archivi Disney) sono infatti ancora presenti bozzetti che mostrano un principe azzurro imbranato che fa una serenata comica a Biancaneve e smarrisce la strada nel tentativo di salvarla dalla strega cattiva, quest'ultima in più tentativi prova ad uccidere la bella principessa, addirittura con un pettine avvelenato come prevede la favola dei fratelli Grimm ed intrappola il principe nelle segrete del suo castello tentando poi di annegarlo.
Con il tempo si delineò la storia, che venne ripulita dalle folli gag, e si trovò il giusto equilibrio di paura (in Inghilterra venne vietata la visione del film ai minori di 14 anni) divertimento e commozione, ma anche romanticismo! da un certo punto in poi il lavoro verrà letteralmente gettato via e rifatto da capo.



Il primo classico Disney si trova dentro ad un grande libro Bianco e dorato, unica parte del film non animata, e fin dalle prime immagini, si capisce che la fabbrica dei sogni ha creato qualche cosa di speciale.
Biancaneve e i sette nani è davvero unico ed inimitabile, è la rivoluzione del concetto di arte animata, fino ad ora conosciuta, il capostipite di nuove tecniche di disegno e produzione, che unite alla bravura di disegnatori fuori classe diedero vita a quello che a tutt'oggi viene considerato il miglior lungometraggio animato di tutti i tempi.


I fondali danno un idea di tridimensionalità mai raggiunta prima di allora.
Per dare questo effetto è stata utilizzata la multiplane camera: Inventata nel 1933 dal geniale Ub Iwerks, questo strumento funzionava montando 4 disegni, aventi ognuno un particolare, su dei piani distanziati, filmando la scene si riusciva ad ottenere la profondità di campo e l'immagine finale ricomposta.

credit: http://www.animationschooldaily.com/


Le musiche e le canzoni furono di vitale importanza per delineare il film, per la voce di Biancaneve Walt Disney in persona selezionò tra tantissime candidate Adriana Caselotti, di origini italiane la giovane attrice diede la sua voce da usignolo alla bella principessa.

Credit: Brian Sibley
La premiere, tenutasi il 21 dicembre del 1937 al Carthay Circle Theatre di Los Angeles fu un successo, la gente accorsa con curiosità a vedere il film ne rimase entusiasta: risero per le gag dei nani e piansero di commozione per il destino di Biancaneve, il tutto per una durata di 72 minuti. Walt Disney ricevette un ovazione e non riuscì nemmeno ad elencare tutti i nomi dei sette nani tanto era emozionato.
Ad Hollywood tutti i detrattori che criticarono il papà di Topolino chissà come si dileguarono e fu una tenerissima Shirley Temple il 23 febbraio del 1939 a consegnare a Walt Disney l'Oscar più bello mai visto: una statuetta corredata da sette piccoli nani oscar a seguire.

La piccola Shirley Temple consegna l'osca speciale a Walt Disney


Biancanve, la capostipite delle principesse Disney, non fu un grandissimo successo solamente nell'anno di uscita, ma aiutò la Disney ogni qualvolta ritornò sul grande schermo, una fra tutte, nel 1944 quando la guerra inibì il mercato europeo e i fondi della Disney scarseggiavano.
Diede il via alla tradizione di riproporre al cinema i classici ogni 7 anni circa e fino ad ora sono proprio sette le volte in cui questa pellicola è stata riproposta al cinema.
Ah! vi ricordo che in settimana questo capolavoro è uscito nuovamente in Disney Dvd e Blu-ray, casomai vi venisse in mente di riguardare questo bel lungometraggio.
Chissà che non lo vediate con occhi diversi...


Questo post partecipa al contest di Bogomilla Hopp: 12 fiabe in cerca d'autore e qui sotto ci sono i nomi e i blog delle talentuose compagne di viaggio che hanno interpretato questa straordinaria fiaba.

ALESSANDRA 
AMELIA 

lunedì 12 maggio 2014

Nel meriggio d'or

Se io avessi un mondo come piace a me,
là tutto sarebbe assurdo,
niente sarebbe com’è, perché tutto sarebbe come non è e viceversa:
cio che è non sarebbe, e ciò che non è… sarebbe!


credit Disney

non ci posso fare niente. È la mia fiaba preferita, non so nemmeno quante versioni posseggo di questo libro, una lettura a tratti difficile, che non ho forse capito ancora fino in fondo, ma che ho sempre amato.
È stato uno dei primi libri che ho letto alle elementari, anche se si trattava di una edizione per bambini, ma i miei ricordi volano ancora più indietro, quando, forse ai tempi dell’asilo, non facevo che sentire e risentire la musicassetta  (io il videoregistratore non ce l’avevo uffaaaa) tratta dal film.
E' con timore reverenziale che parlo di questo classico,  il mio preferito ovviamente…

ALICE NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE

La storia narra di una bambina che si addormenta sotto un albero ombroso in un caldo pomeriggio d'estate e incontra delle creature bizzarre e pazzerelle, quanto l'ho invidiata!
A Walt Disney, balenò spesso in testa questa storia, dovete sapere che Alice, in una versione completamente diversa è stata uno dei suoi  primi guadagni...

ALICE IN CARTOONLAND
(1923)


Un allora ventiduenne Walt Disney si preparava a lasciare Kansas City, destinazione Hollywood, con 40 dollari in valigia (di cartone!?) e una pellicola chiamata: Alice in cartoonland, la sua idea era quella di far interagire una bambina, la piccola Virginia Davis, Con un mondo totalmente fatto di cartoni.
La laugh’ o gram prima e Disney Brother’s  Production in seguito, produsse questa serie fino al 1927, anno in cui per mancanza di fondi e non per insuccesso, ne terminarono la produzione.
I distributori  (ricordate Margaret Winkler & Charles Mintz?) cominciarono poi ad interessarsi al fratello maggiore di Topolino, ossia il coniglietto Oswald. 

Quando poi, più di dieci anni dopo, Walt Disney pensò di realizzare il primo lungometraggio a cartoni animati della storia pensò subito a lei, Alice, come prima storia da animare, ma preferì alla fine dedicarsi alla storia di Biancaneve e i sette nani  e visto il successo fu un ottima idea …

Nel 1936 fu il turno di Topolino con il cortometraggio “Topolino attraverso lo specchio".
Mickey si addormenta con in grembo il libro omonimo di Lewis Carroll e vive un esilarante avventura in una stanza da letto speculare alla sua, che raggiunge attraversando lo specchio del comò.

credit Disney

Walt provò a realizzare Alice anche nel 1938, ma i disegni realizzati per gli storyboard dall’art. Director David S. Hall risultarono troppo difficili da animare, in quanto troppo simili a quelli dello storico illustratore del libro, John Tenniel,  mentre i testi del neo assunto Al Perkins gli sembrarono troppo cupi.

Avete visto come negli anni la bambina curiosa, uscita dal calamaio del reverendo Lewis Carroll, abbia fatto spesso capolino nella mente di Walt, ma sembrava non fosse  mai il momento giusto per darle vita,
con sempre nuove idee, tra successi ed insuccessi, mele avvelenate e burattini di legno, cerbiatti coccolosi e scarpette di cristallo.
Ci volle lo smisurato talento di Mary Blair, stimata disegnatrice Disney dal 1939, che mostrando a Walt i suoi colorati e allegri disegni dedicati al paese delle meraviglie lo convinse definitivamente a realizzare il film sulla fanciulla che cadde nella tana del bianconiglio.

ecco uno dei concept di Mary Blair, Credit Disney

Alice nel paese delle meraviglie è il tredicesimo classico sfornato dalla fucina delle meraviglie che è la Walt Disney Productions, da subito se ne vede un grande potenziale, il tripudio di colori, le gag tra personaggi bizzarri sempre in movimento e la musica, tantissima musica, atta a portare nel lungometraggio i sofisticati giochi di parole di Lewis Carroll, tanto da essere ancora il classico Disney con più canzoni al suo interno: alcuni sono solo brani di qualche strofa, ma sono comunque più di 30; pensate che ne vennero addirittura scartati alcuni per questa produzione, ed un brano in particolare venne riadattato come sigla di apertura per il classico successivo, "Le avventure di Peter Pan" (La canzone è la seconda stella a destra).
La scena in cui il cappellaio matto spalma di marmellata l’orologio di un disperato Bianconiglio è in bianco e nero: questo perché la censura del tempo temeva che potesse sembrare troppo violenta, e anche a distanza di decenni, l’avrete notato, è rimasta così: l’orologio impazzisce, dopo essere stato farcito a dovere,  e quando la sua sbullonata corsa sopra al tavolo viene fermata con un colpo di martello dal leprotto bisestile ed esplode, la scena diventa per un attimo in bianco e nero.

L'uscita ufficiale avvenne il 6 luglio del 1951 Ammetto che rimasi stupita nel leggere che l’accoglienza al botteghino fu davvero mite, tanto che Walt Disney stesso, deluso dall'insuccesso di un film  che poteva avere tutte le carte in regola per essere amato,  definì la piccola Alice, un personaggio troppo freddo.
Il film non venne mai riproposto nelle sale cinematografiche fintanto che Walt fu vivo, rompendo così la routine di ritorno al cinema dopo sette anni di ogni classico, fu però il primo ad essere trasmesso in televisione nel'54, anche se in versione notevolmente ridotta, durante il programma “Disneyland”.

credit Disney

In realtà l’insuccesso iniziale è probabilmente dovuto anche ad altri fattori, come ad esempio la presenza nel film di troppi registi, ben cinque, forse troppo impegnati a dare il meglio di loro stessi, tanto da strafare e snaturare quella che era l'idea iniziale del film.
in seconda battuta, ma non meno importante, il fatto che Walt Disney non seguì la realizzazione di Alice in Wonderland con la stessa dedizione con cui seguì gli altri lungometraggi. Walt aveva smesso da diverso tempo di disegnare, cosciente di non essere all'altezza, ma il suo contributo era vitale per indirizzare gli animatori: lui aveva il dono di sapere cosa volevano le persone.
Io poi ho una mia teoria:  probabilmente il capo della Disney era impegnato nel progetto più ambizioso di tutti:  Disneyland, i cui magici cancelli aprirono 4 anni dopo.

Alice all'uscita della festa di non compleanno del cappellaio matto (Disney)


Come spesso capita però nella storia, non sempre un capolavoro viene riconosciuto da subito, non fanno eccezione alcuni dei migliori lungometraggi della Disney, abbiamo visto che Fantasia, Pinocchio e altri, pur essendo delle pietre miliari hanno avuto una partenza in sordina.
Il riscatto per Alice avvenne in una maniera decisamente particolare: negli anni ’60, dopo l’uscita del film Yellow submarine di George Dunning si cominciò a “rivedere” questo classico sotto un altro aspetto: venne trasmesso in alcune università e complice l’uso di stupefacenti venne visto sotto un altra luce, i giovani lo apprezzarono un sacco.
Inutile dire che la Disney non fu molto felice di questa nuova interpretazione e si mobilitò per ritirare molte delle copie del film in possesso alle università.

Quindi un film che ai tempi era costato 3 milioni di dollari e ne aveva guadagnati solo 2,4 è diventato negli anni uno di quei lungometraggi Disney a cui il termine "classico" calza maggiormente a pennello!

Ho deciso, devo assolutamente rivederlo subito!!
Ehi, ma in un pomeriggio di sole caldo chi di voi non ha sognato di addormentarsi sotto ad un albero ombroso?




Antolooks:)



giovedì 24 aprile 2014

Disney Dream Portraits

Buongiorno!!!

State contando anche voi le ore lavorative che mancano a questo tanto atteso ponte del 25 aprile?
Io si e siccome è stata una mattinata all'insegna della pesantezza ho pensato di condividere con voi questo post leggero e corroborante.

Parliamo di una fotografa che è musica per le mie orecchie: Annie Leibowitz, famosissima in tutto il mondo, ha lavorato per molti anni con la rivista Rolling Stone, sua è l'ultima immagine di John Lennon & Yoko ono abbracciati a letto, qualche ora prima del tragico assassinio dell'ex leader dei Beatles.

Ma ho detto leggerezza no?! quindi parliamo del progetto Disney Dream Portraits, che dal 2008 lega la Leibowitz ai parchi Disney di Orlando e Disneyland Resort, che le hanno richiesto di immortalare le celebrities nei panni di personaggi della fiabe, eccovi qui una piccola galleria di immagini:

Iniziamo da una delle mie preferite, Jennifer Hudson interpreta
 Tiana, de La principessa e il ranocchio
Jessica Chastain con arco e frecce come Merida, la principessa Pixar del film Brave 

Non ha bisogno di presentazioni Johnny Depp / capitan Jack Sparrow

La haunted mansion nella nebbia .... 

ed ecco i tre inquilini: Jack Black, Will Ferrell e Jason Segel

Penelope Cruz e Jeff Bridges, serve dire a chi si ispirano?

Nuovamente Jack Sparrow ma con un capitano in seconda
d'eccezione: Patty Smith


Marc Anthony e Jennifer Lopez, credo che la storia di Aladdin e Jasmin sia
più longeva della loro ... 

La bellissima Olivia WIlde consulta lo specchio Alec Baldwin

Taylor Swift affacciata alla torre di Rapunzel

Peter Pan interpretato da Mikhail Barishnikov e Wendy- Gisele Bundchen

Queen Latifah rende Ursula ancora più rock!!!


Una splendida Ariel, qui interpretata da Julianne Moore, la accompagna
in fondo al mar Michael Phelps

Un genio d'eccezione: Whoopi Goldberg


Russell Brand verrà mangiato dal coccodrillo?!
un pò ci spero...

Le foto sono molte, io ne ho riportate alcune, quelle che ritenevo più suggestive, ed ora dopo questo spettacolo per gli occhi ... non mi resta che salire sul mio tappeto magico .... e andare a timbrare il cartellino, wow!!
A voi invece auguro uno splendido Week end lungo

Antolooks

sabato 19 aprile 2014

12 fiabe in cerca d'autore: Cenerentola


Questo post partecipa all'iniziativa 12 fiabe in cerca d'autore, ideata da Bogomilla che ringrazio per avermi permesso di entrare a far parte di questo bellissimo contest^^


Ogni mese da quasi un anno ogni membro di questo gruppo si è cimentato con una fiaba, realizzando qualche cosa di creativo e rigorosamente “hand made” a tema, ho sbirciato un pò in giro e ci sono dei lavori talmente belli che la sottoscritta non potrebbe replicare nemmeno in una vita.
Del resto al ramo creativo della famiglia è appesa mia sorella :O)
La fiaba di questo mese è ...

CENERENTOLA

credit by Pinterest

Ho già scritto di questo meraviglioso lungometraggio in un post di qualche mese fa, ma ho ancora qualcosina da dire…
Innanzitutto andiamo ad inquadrare il periodo storico in cui esce Cenerentola: siamo nel 1948, è da poco finita la seconda guerra mondiale,  in America le fabbriche che erano state convertite ad uso bellico stanno ritornando ai loro vecchi impieghi e la Disney non fa differenza.

Dopo 6ooo lunghissimi metri di pellicola, atta a fare propaganda e addestramento militare, dal tenerissimo classico Bambi che come pinocchio e Fantasia, non aveva ottenuto il successo sperato, erano passati ben otto anni e serviva qualcosa che sollevasse la società dai debiti contratti con la banca, che sfioravano quasi i cinque milioni di dollari.
Che cosa fare quando si è indebitati fino al collo? Walt non ha dubbi: bisogna produrre un lungometraggio! Del resto il mercato europeo di cui non avevano potuto usufruire durante la guerra era finalmente tornato.

Dopo una delle solite discussioni con il fratello maggiore Roy, in cui egli fa notare che non hanno abbastanza fondi per lanciarsi in un progetto così costoso, Walt è talmente convincente da riuscire comunque ad ottenere ciò che vuole, si comincia perciò a pensare a quale film produrre: Roy al solito cerca i finanziamenti mentre Walt crea la magia, nasce infatti l’idea di sviluppare un lungometraggio dalla fiaba di Cenerentola, basandosi sulla novella di Charles Perrault.
Il 15 febbraio del 1950 Esce al cinema, dopo soli due anni spesi a realizzarlo, il dodicesimo classico Disney, ed è subito un successo, un ritorno all’epoca d’oro per la Disney, cioè quel periodo dal 1930 al 1940 che vide nascere pietre miliari del calibro di Biancaneve e i sette nani, Fantasia e Bambi.
La storia della ragazza vestita di soli stracci che crede nei suoi sogni e desidera un futuro pieno d’amore emoziona e commuove il mondo, i fedeli topolini Giac e Gas diventano due piccole star tanto conquistano il pubblico.
credit Disney

La storia originale di Cinderella è molto breve, un plauso a Walt Disney che è riuscito ad allungarla, arricchendola di particolari e canzoni che, anziché annoiare, incollano lo spettatore allo schermo per 74 minuti.
Ma perché amiamo un grande classico come cenerentola? La risposta immediata è perchè è un bel film, ben fatto, con una storia che non annoia. tutte grandissime verità.
In  realtà come spesso accade con i film  della Disney, al di la delle meravigliose immagini dobbiamo fare attenzione al messaggio che lasciano.
Cenerentola non possiede nulla, la matrigna e le sorelle le hanno tolto ogni avere e nonostante tutto è rimasta una persona felice, serena e gentile, sorride alla vita, non come le tre arpie che è costretta a servire, sempre arrabbiate e insoddisfatte di quello che hanno, tanto da aver dilapidato il patrimonio lasciato dal padre prima di morire.
Cenerentola dentro di se ha la speranza, il desiderio, sa che un giorno i suoi sogni si avvereranno ed in suo aiuto come ben sapete, arriva la fata Smemorina, personaggio azzeccatissimo dalla Disney: una maga dolce e un pò distratta, così intenta a dare alla fanciulla una sfarzosa carrozza presa dall'orto, con cocchiere e lacchè, da non accorgersi dell’outfit a base di  stracci che la nostra eroina suo malgrado indossa, rimedierà allora con uno splendido vestito, talmente ben realizzato che resterà per sempre nella storia del cinema e del costume.

Credit: Pinterest
la scena della trasformazione è il pezzo di animazione
preferito da Walt.

Questo film è succo di Walt al 100% il messaggio di Cenerentola riflette tutto ciò in cui lui ha sempre creduto: a chi appartiene la celeberrima frase: se puoi sognarlo puoi farlo? chi ad ogni caduta (credetemi ce ne sono state tantissime) si è sempre rialzato più combattivo di prima?  Sempre lui. Qualche riga fa vi parlai del debito che aveva contratto la Disney durante la seconda guerra mondiale; Più di una persona all'interno dello staff ammise che se Cenerentola non avesse riscosso il successo planetario che ha effettivamente avuto, la Walt Disney Productions avrebbe dovuto dichiarare fallimento.
Io invece credo che con un capitano come Walt Disney al timone il fallimento non fosse previsto ed ora, più di mezzo secolo dopo, abbiamo tra le mani uno dei più grandi film di animazione della storia, che ai tempi venne candidato a 3 oscar tra cui miglior film e migliore colonna sonora, vinse un orso d’oro al festival del cinema di Berlino ed è attualmente al nono posto nella classifica dei 10 migliori film d’animazione di sempre stilata dell’American film institute.

Passano gli anni anche per Cenerentola, ben 64 per la bella principessa, ma questo lungometraggio resta un classico che non tramonta mai, Walt e collaboratori riuscirono a dar vita ad una storia scintillante e divertente allo stesso tempo, ma con un grande messaggio di rinascita e fede verso se stessi.
Ricordate il messaggio amiche: I sogni son desideri ... accettate il consiglio.

Questo è l'elenco delle creative che partecipano assieme a me a questo contest, non perdetevi le loro creazioni!!!!

ALESSANDRA 
AMELIA 
BOGOMILLA
EMANUELA 
FRA 
LISA 
MIRO' 
MIRTIA
ROSY
SHARON
http://thefairycircle.blogspot.it
SIMO
SARA
SILVIA
ELENA V.
SIMO 
AGNESE
ANNA
ANNA 

Augurandovi una serena pasqua di relax e gozzoviglio, vi abbraccio

Antolooks

Happily ever after
credit: Disney